Dopo il via libera alla bozza d’intesa sulla Brexit definita a Bruxelles annunciata ieri sera dalla premier Theresa May, il governo britannico perde un pezzo dopo l’altro. A dimettersi, il ministro britannico per l’Irlanda del Nord Shailesh Vara, la ministra del lavoro Esther McVey, il segretario per la Brexit Dominic Raab e la sottosegretaria alla Brexit Suella Braverman. Stamattina la premier May è tornata alla Camera dei Comuni: «L’accordo non è quello definitivo», ma un documento che consentirà comunque un’uscita «liscia e ordinata» del Regno Unito dall’Ue, ha detto May che ha ribadito di voler andare avanti, nonostante le defezioni, fra i mormori e le contestazioni delle opposizioni.
Intano, il terremoto nel governo britannico ha fatto precipitare la sterlina: la divisa britannica ha toccato 1,2808 dollari da 1,2990 di ieri con un calo di oltre l’1%. L’euro, invece, è in lieve rialzo sul dollaro a 1,1319. Intanto, un vertice straordinario sull’accordo per la Brexit è convocato per il 25 novembre, alle 9,30. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk in una conferenza stampa congiunta col capo negoziatore dell’Unione Michel Barnier.