Dopo la bocciatura della manovra, resta aperto il dialogo con l’Ue. Mentre il premier Giuseppe Conte prova a mediare sottolineando che «siamo responsabili, non c’è nessuna presunta ribellione all’Ue», si accende una nuova lite tra il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici e il vicepremier Matteo Salvini. «Sull’Italia ho una parola d’ordine che in questo momento non è né formale né fittizia: in questo momento il dialogo con l’Italia è più necessario che mai», ha detto Moscovici, intervenendo dinanzi ai deputati della commissione per gli Affari europei all’Assemblea Nazionale di Parigi. Con l’Italia, ha però aggiunto, «possiamo avere un accordo sulle regole, avvicinarci a queste regole, ma non può esserci una trattativa da mercanti di tappeti». «Nel tennis – ha detto – quando la pallina cade sulla linea, magari leggermente all’esterno, un arbitro indulgente può considerare che hai segnato il punto. Ma se lanci la pallina sugli spalti, non c’è arbitro che possa accettare il punto». Oggi, con l’Italia, «la pallina è sugli spalti, e la Commissione è l’arbitro».
LA REPLICA DI SALVINI – «Il popolo italiano non è un popolo di mercanti di tappeti o di accattoni. Moscovici continua ad insultare l’Italia, ma il suo stipendio è pagato anche dagli italiani. Ora basta, la pazienza è finita».