Home Politica Terrore su bus, Salvini: «Sì cittadinanza a Ramy, è come mio figlio»

Terrore su bus, Salvini: «Sì cittadinanza a Ramy, è come mio figlio»

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«Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare». Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito del ragazzino che ha dato l’allarme ai carabinieri dal bus sequestrato a San Donato Milanese.

Avrebbe precedenti di polizia, ma non risultano condanne, Khaled Shehata, padre di Ramy, uno dei ragazzi ‘eroi’ che hanno contribuito a salvare i compagni nell’autobus a cui l’autista aveva dato fuoco a San Donato Milanese. A suo carico, a quanto si è saputo, il reato di permanenza irregolare in Italia, una denuncia per rapina nel ’99 e il fatto di aver falsamente attestato di essere un pubblico ufficiale, ma non condanne. I fatti sono stati commessi tra Crema e Cremona e risalgono nel tempo. Ramy ha commentato così la notizia: «Sono contento, ringrazio Matteo Salvini e Luigi di Maio».

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